Leah Remini continuerà la battaglia contro Scientology

Eli Holzman, Matthew Belloni, Mike Rinder, Leah Remini e Aaron Saidman

La prima volta in cui Leah Remini è andata dai produttori Eli Holzman e Aaron Saidman per presentare loro l’idea di una serie realistica sul modo in cui Scientology distrugge le vite e smantella le famiglie, ha dato un avvertimento.

Leah disse, ‘Dovete essere duri e coraggiosi’“, ha raccontato lunedì Holzman durante la serata di presentazione di For Your Consideration all’Academy of Television Arts & Sciences, moderata da Matthew Belloni, il direttore editoriale di The Hollywood Reporter.

A quel punto la Remini – che si è allontanata da Scientology nel 2013 e da allora ha dedicato la sua vita a far luce sui suoi discutibili metodi – non ha potuto fare a meno di intromettersi.

Volete sapere cos’ho detto veramente?“, ha chiesto. “Ho detto ‘Non siate cagasotto. Se dovete esserlo, allora non siete i giusti produttori per questa serie“.

Holzman non si era mai trovato davanti ad una richiesta così diretta. “Aaron ed io ci siamo consultati e abbiamo detto ‘Siamo dei cagasotto?’“, ricorda. Poi hanno subito deciso che non era così e quindi è nato Leah Remini: Scientology and the Aftermath.

La serie, composta da nove episodi, ha trovato casa nel network A&E, ed ha ottenuto un vasto e fervente pubblico. I telespettatori sono stati attirati da storie di individui, molti dei quali sono nati e cresciuti nella religione, per poi scoprire che le loro relazioni più strette – tra figli, genitori, nonni – sono state crudelmente tagliate e che le lealtà sono state tradite una volta insinuato il dubbio su Scientology.

La Remini, che nella serie è sia intervistatrice che intervistata, è stata spesso trascinata dai “livelli di dolore” che i suoi soggetti provano tuttora. “Questa non è una cosa che ti lasci semplicemente alle spalle. Anche il mio dolore continua“, ha affermato. “A volte vorrei tanto che una sitcom potesse portarmi via da tutto questo“.

All’interno della serata è stato proiettato uno degli episodi più commoventi, con protagonista Aaron Smith-Levin, un ex membro di alto rango della Sea Org che, all’età di 14 anni, è stato praticamente portato via da sua madre e immerso nella teologia di Scientology insieme al suo gemello.

Quando il fratello ha iniziato ad esprimere dei dubbi, Smith-Levin ha raccontato che la chiesa ha cospirato per interrompere tutte le possibili connessioni tra loro due. Alla fine il gemello è uscito dalla chiesa, ma è tragicamente morto in un incidente d’auto prima che potesse riconciliarsi con Aaron.

Smith-Levin e sua moglie, anch’essa ex membro della Sea Org, adesso sono totalmente scomunicati dalla chiesa ma continuano a vivere tra scientologist a Clearwater, Florida, città in cui Scientology ha la sua sede mondiale.

(Uno dei colpi di scena più bizzarri di questa storia è che una vicina devota di Scientology si è disconnessa dalla coppia e dalle loro tre bambine, ma ha richiesto di rimanere in contatto con il loro cane che “non potrebbe capire”)

Ad aiutarci nella navigazione tra le restrizioni bizantine e le nomenclature della religione c’è Mike Rinder, un’ex dirigente d’alto rango di Scientology che è “sparito” (in inglese “blow”, gergo di Scientology per dire “abbandono”) e nella serie è il co-pilota della Remini.

Rinder ha finanziato Going Clear, il best seller di denuncia di Lawrence Wright del 2013 che ha gettato luce su Scientology ed è stato adattato in un documentario dalla HBO e dal premio oscar Alex Gibney – ma né il libro né il documentario hanno ricevuto dei riscontri giornalieri com’è successo per la serie della Remini.

La chiesa diceva ‘Grazie a Dio per la storia di Xenu’“, ha detto Rinder, riferendosi alle scritture basate sulla fantascienza rese note nei più alti gradi della formazione. “Perché quindi non eravamo peggiori delle altre religioni. Ma ciò che questa serie affronta per la prima volta, il vero scopo di tutto questo, è che Scientology danneggia le persone. Le cicatrici sono vere. E la chiesa non fa alcuna replica a tutto ciò“.

La Remini era riluttante a produrre una seconda stagione della serie – il dolore sarebbe stato troppo, anche per lei che si autodefinisce una “ragazza di Brooklyn”- ma la prima stagione è risultata in ciò che Holzman descrive come un “diluvio di persone incoraggiato a farsi avanti“. Sembra quindi che sia stato ordinato un altro ciclo di episodi. “Abbiamo davanti del materiale attendibile e pesante e non vediamo l’ora di tornare in onda“, ha aggiunto Holzman.

Anche la Remini è dello stesso parere. “Continuerò a farlo finché non cambia qualcosa“, ha affermato.

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About Claire

Superfan di Rizzoli&Isles, ha visto talmente tanti crime e procedural che vorrebbe diventare un cop americano o addirittura entrare nella FringeDivision. Sin da piccola ha nutrito la passione per i libri di Patricia Cornwell ed è molto incuriosita dalla medicina legale. Da un paio d’anni a questa parte, ha quadruplicato le serie da seguire ed è soprattutto diventata una EvilRegal accanita, grazie al fantastico Once Upon a Time e alla splendida Lana Parrilla! Sogna di vivere a Los Angeles per respirare appieno l’aria telefilmica, anche se negli ultimi anni Vancouver sta rubando la scena alla famosa località californiana. Se non fosse che fa troppo freddo, non sarebbe male vivere lì.

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